Attore australiano. Vero nome Errol Leslie Thomson Flynn. Atletico e irruento, ribelle e impulsivo prende molto dal padre. Un esploratore amante della natura, biologo e oceanografo. Ma da lui non eredita la voglia di studiare: viene infatti espulso da una serie di scuole.
Prima di sfondare nel mondo dello spettacolo, per sbarcare il lunario, comincia facendo il cercatore d'oro e poi l'autotrasportatore. Una vita alla giornata che metterà su carta nel suo libro di memorie Beam Ends, del 1937. Ne seguiranno altri due volumi, Showdown del 1946 e l'ultimo, postumo, dal titolo My Wicked Ways. Testi dove ammette la voglia del dolce far niente, la sua smodata passione per le belle figliole e la vodka e si autodefinisce giullare del mondo occidentale.
La sua vita è stata un film d'avventura: viene dato erroneamente per morto nel 1937, mentre nel 1943 cade su di lui l'accusa infamante di uno stupro a Hollywood. Nel 1958, un anno prima di morire, vuole conoscere quello che definisce l'unico vero Robin Hood in carne ed ossa: Fidel Castro. Si sposa tre volte: con Lilia Damita, Nora Eddington e Patricia Wymore, dalla quale ha un figlio Sean. Il giovane cerca di seguire, con poco successo, le orme del padre. Muore tragicamente in Vietnam.
Flynn non si ferma mai. Non per niente i suoi eroi cinematografici sono spesso picareschi e avventurieri: ruoli nei quali adora calarsi. Celebre, anche per questo, il sodalizio con il cineasta Michael Curtiz. Eccolo vestire i panni del ladruncolo gentiluomo in La leggenda di Robin Hood, del 1938 o nobile eroico, l'anno dopo, in Il Conte di Essex, sempre diretto da Curtiz. E nei vari dongiovanni spadaccini che si alternano sullo schermo nel corso degli anni, lo ritroviamo appesantito dall'alcool ma pur sempre grande, in La saga dei Forsyte, del 1949.
La sua recitazione è nobile, disinvolta e spontanea. Nonostante l'unica esperienza teatrale, in gioventù, sia stata tutt'altro che positiva, l'attore Flynn resta un caposaldo del genere hollywoodiano d'avventura, nel ventennio Trenta-Cinquanta.

Tratto da http://www.archivio.raiuno.rai.it/

Aitante, atletico, estroverso ed eclettico, gran bevitore e amante delle donne, "il barone" o "l'angelo di satana" come lo chiamava MARLENE DIETRICH, grazie ai suoi personaggi eroici, è stato tra gli interpreti più leggendari della storia di Hollywood e del cinema d'avventura in particolare.
Nato in Tasmania, a Hobart, il 20 giugno 1909, Errol Leslie Thomson era figlio di Theodore Thomas Flynn un eminente biologo e oceanografico, responsabile del dipartimento di zoologia all'Università della Tasmania, di discendenze angloirlandesi, e di Mirelle Young, una bellissima donna discendente da Fletcher Christian, l'ufficiale del famoso ammutinamento, che l'attore celebrerà nel suo primo ruolo cinematografico, nel 1933.

Ancora adolescente, inizia una vita avventurosa e sregolata e, forse, anche troppo mitizzata: è intollerante verso la vita scolastica e viene espulso per indisciplina da tutte le scuole alle quali era iscritto.
A quindici anni scappa da casa e, per sbarcare il lunario, si inventa mille mestieri: lavora prima in una compagnia di spedizioni in Tasmania, poi come aiuto attendente del Governatore della Nuova Guinea.
Successivamente eccolo cercatore d'oro e pescatore di perle, navigatore e pugile dilettante.
Inizia la sua carriera artistica nel 1933, in Australia, interpretando proprio il ruolo di Fletcher Christian nel film di Charles Chauvel "IN THE WAKE OF THE BOUNTY", più un documentario sugli abitanti dell'isola di Pitcairn, quasi tutti discendenti dei marinai del Baunty, che una vera e propria rappresentazione della storia del famoso ammutinamento, che ha portato l'equipaggio del vascello inglese a ribellarsi alla rigida disciplina del dispotico capitan Bligh.
Si porta poi in Inghilterra dove prosegue la sua attività, interpretando un piccolo ruolo in "I ADORE YOU" e, nel 1934, in "MURDER AT MONTECARLO".

Subito dopo, per una serie di problemi con il fisco, decide di trasferirsi in America.
Nel 1935, raccogliendo l'eredità di Douglas Fairbanks, anzi rinvigorendola con una presenza spavalda che il divo del muto non aveva, approda alla Warner dove, accanto a star come HUMPHREY BOGART, Bette Davis, James Cagney, inizia uno straordinario percorso artistico e una frenetica carriera d'attore che lo porterà, in ventisei anni di lavoro, ad interpretare una sessantina di film, alcuni dei quali, divenuti veri e propri cult, sono ormai una pietra miliare nella storia del cinema.

Subito eccolo protagonista di "CAPITAN BLOOD", di Michael Curtiz. Nel film, che lo impone come star e rilancia il filone di cappa e spada, Flynn incarna la figura di un eroe guascone e spavaldo, un ruolo per cui, egli, amante del mare e dell'avventura, sembrava nato per interpretare; un ruolo che lo rende divo, e che lui seppe trasformare nell'archetipo dell'eroe picaresco e avventuroso che, in seguito, riprenderà in altri suoi lavori, facendone, quasi, il marchio della sua carriera, e che rimarrà suo per tutto il cinema contemporaneo e futuro.
Il film, dove lo affianca, nel primo degli otto che gireranno insieme, una radiosa Olivia De Havilland, è la storia del medico inglese del '600, Peter Blood che, ribellatosi al re, viene venduto come schiavo in Giamaica. Riuscito a fuggire, diverrà il più temuto corsaro del Mar dei Caraibi.

A ventisei anni Flynn è già un sex symbol famosissimo e comincia a lavorare per perfezionare il suo personaggio, fin dal film successivo, "LA CARICA DEI 600", sempre di Curtiz, dove interpreta il Maggiore Geoffrey Vickers, un ufficiale dei lancieri inglesi durante la guerra di Crimea, che contende l'amore della figlia del comandante ad un altro ufficiale. Moriranno entrambi da eroi durante la leggendaria carica di Sebastopoli.
Diretto da Frank Borsage, nel '37 appare ne "LA LUCE VERDE", poi ne "IL PRINCIPE E IL POVERO", di William Keighley; successivamente in "AURORA SUL DESERTO", di William Dieterle e, infine, nella commedia di Michael Curtiz "MILIONARIO SU MISURA", una godibilissima commedia sul tema dell'esperienza del mondo acquisita senza il condizionamento della propria origine. Nel film, Flynn, erede di un incalcolabile patrimonio, scopre il mondo grazie a una bella ragazza di passaggio, che lo fa evadere dalla sontuosa villa in cui vive segregato dall'inflessibile nonna.
Ma la performance più clamorosa Flynn la realizza nel '38 con il film d'avventura per antonomasia, capolavoro insuperato delle pellicole di cappa e spada, "LA LEGGENDA DI ROBIN HOOD", sempre di Michael Curtiz, nei panni del popolare personaggio inglese del '600, che lotta contro i potenti, conquista l'amore di Lady Marian, e depreda i ricchi che si avventurano nella foresta di Sherwood, sede del suo quartiere generale.
Con questo film, Errol Flynn lega indissolubilmente il suo nome alla figura del 'principe dei ladri': atletico, baffetti sornioni e freccia sempre pronta a scoccare, egli diviene estremamente popolare e il suo charme raffinato, nell'immaginario dell'epoca, viene accostato, anzi, spesso, fa da contraltare a quello più rude e virile, e molto in voga, di CLARK GABLE.

Subito dopo, per Anatole Litvak è protagonista del bel melodramma "IO TI ASPETTERO'". Ambientato nella California d'inizio '900, Flynn è il marito della maggiore delle tre sorelle Elliott; manesco ed instabile, giornalista sfortunato, egli sparisce per tre anni, ma poi torna e ritrova una moglie devota che gli offre una seconda possibilità di vivere insieme.
Raccontato con stile sommesso ed elegante, il film si ricorda anche per la bellissima scena del terremoto del 1906, quando, attraverso una breccia creatasi nel muro di una stanza, si intravede la città completamente distrutta.

Del 1939 è il primo dei tre western di Michael Curtiz interpretati da Flynn, "GLI AVVENTURIERI", a cui seguiranno "CAROVANA D'EROI", e "I PASCOLI DELL'ODIO", entrambi del 1940.
Il primo è la storia di un soldato di ventura, che prima partecipa alla costruzione della ferrovia che passa per Dodge City poi, divenuto sceriffo della cittadina, la difende dalle razzie di una banda di fuorilegge.
Nel secondo, invece, è un capitano nordista, il quale, durante la guerra di secessione, riesce a stroncare un traffico d'oro a favore dei Confederali e a conquistare il cuore di una bella spia sudista.
Nel terzo, "I PASCOLI DELL'ODIO", interperta, in una ricostruzione storica estremamente risibile, uno dei due ufficiali di West Point, impegnati nella caccia all'eroe antischiavista, John Brown.
Contemporaneamente ai tre western di Curtiz, Flynn gira il dramma storico "IL CONTE DI ESSEX", in cui all'apice della sua bellezza e prestanza fisica, indossa i panni del nobile inglese impegnato in un tormentato amore per la non più giovane regina Elisabetta.
Tormentato l'amore e tormentato il set, segnato dal contrasto tra gli attori, perchè Bette Davis, qui imbruttita ad arte per interpretare la volitiva sovrana, mal sopportava la presenza di Errol Flynn, al posto del quale avrebbe voluto Lawrence Olivier.
Contemporaneo è pure "LO SPARVIERO DEL MARE", uno dei primi grandi successi del genere picaresco, che Curtiz dirige con estrema maestria, in cui Flynn, in uno dei suoi ruoli meglio riusciti, interpreta il capitano Geoffrey Thorpe, un pirata inglese che, al comando di un galeone con 40 bocche da fuoco, con l'approvazione della regina, depreda i vascelli spagnoli e, come ricompensa, viene nominato baronetto.

Di genere giallo-rosa è invece "PASSI NEL BUIO", che Lloyd Bacon dirige nel '41, con Flynn che qui interpreta uno scrittore dilettante di gialli, il quale, durante le uscite notturne per raccogliere materiale per i suoi racconti, uscite che alimentano sospetti e gelosie della moglie, rimane coinvolto in un caso, che poi sarà lui stesso risolve.
Il ruolo successivo che l'attore interpreta in "BOMBARDIERI IN PICCHIATA", di Michael Curtiz, è quello del medico pilota che cura la perdita dei sensi degli aviatori quando si lanciano in picchiata.
Anche "LA STORIA DEL GENERALE CUSTER", il film di Raoul Walsh che Flynn interpreta, sempre nel '41, è un western perfetto, di grande respiro epico, anche se il suo Custer assomiglia più ai classici personaggi flynniani che allo storico generale, eroe della guerra di secessione, il quale, mandato a combattere gli indiani, li difende dagli affaristi e muore eroicamente nella battaglia di Little Big Horne, contro gli indiani di Toro Seduto.

Notevole anche i due film di Raoul Walsh che Flynn, dopo la rottura con Curtiz, interpreta nel '42, "L'AVVENTURA IMPOSSIBILE" e "IL SENTIERO DELLA GLORIA".
Il primo narra le peripezie drammatiche di cinque soldati piloti della RAF, abbattuti in territorio nemico e costretti ad attraversare la Germania nazista, tra imboscate e pericoli, nella speranza di tornare sani e salvi in Inghilterra.
Il secondo, invece (il migliore tra i sette film che l'attore ha girato con Walsh, e metafora dell'intelligenza come sola arma vincente), è la vera storia del pugile James Corbett, detto 'Gentleman Jim', campione elegante e raffinato, che frequenta l'alta società di S.Francisco e recita Shakespeare, capace di conquistare il titolo mondiale e il cuore della figlia di un senatore.

Molto meno memorabile è, invece, "L'OSTAGGIO", un film di propaganda bellica, girato frettolosamente da Walsh, in cui Flynn è un agente di polizia canadese, che si finge nazista per sventare un pericoloso attentato tedesco.
Altro film bellico, ma di più alto spessore, sempre per la regia di Raoul Walsh, è "TRE GIORNI DI GLORIA", dove interpreta il ruolo di un assassino condannato alla pena capitale, il quale, durante la seconda guerra mondiale, dopo essere fuggito dal treno, attaccato dai partigiani, che lo stava trasportando al patibolo, eroicamente decide di consegnarsi ai nazisti, per evitare che cento ostaggi vengano fucilati, ma vuol vivere alla grande gli ultimi tre giorni che lo separano dall'ultimatum.

Bellissimo e intramontabile, uno dei migliori film di guerra mai realizzati, è "OBIETTIVO BURMA!", ancora di Walsh, storia di un gruppo di paracadutisti americani e del loro capitano, i quali, compiuta una pericolossissima missione bellica ed impossibilitati ad essere recuperati dagli aerei, iniziano una astenuante marcia nella jungla birmana, verso la salvezza che costerà molte vite umane.
Segue la commedia "PREFERISCO MIO MARITO", di James V. Kern; poi il mediocre noir di Peter Godfrey, "IL GRIDO DEL LUPO".
Anche "NON MI SFUGGIRAI", melodramma di Godfrey, del '47, non si eleva al di sopra di una certa mediocrità; poi in "LA SIGNORA DI SHANGAI", di Orson Welles, fa solo la comparsa, ma è suo lo yocht del film, lo Zaga, sul quale, come premio, viene imbarcato il marinaio che ha salvato la vita alla moglie di un potente avvocato.

Nel settimo e ultimo film con Raoul Walsh, "SUL FIUME D'ARGENTO", Flynn, convincente come al solito, interpreta un ex capitano nordista, il quale, radiato dall'esercito, diventa uno speculatore ma poi, per amore della moglie si redime e passa dalla parte degli oppressi.
Decisamente in gran forma ed estremamente autoironico, nel '48, Flynn interpreta "LE AVVENTURE DI DON GIOVANNI", di Vincent Sherman, ennesimo film di cappa e spada sulle avventure del celebre libertino che, tra un amore e l'altro, trova il tempo di denunciare una congiura alla corte di Spagna e conquistare il cuore della regina Margherita.

Amori, passioni, tradimenti e cattiverie sono gli ingredienti della travagliata storia della ricca famiglia inglese dei Forsyte, nell'Inghilterra di metà '800, che il film "LA SAGA DEI FORSYTE", di Compton Bennett racconta, con stile precursore delle soap opere, e che Flynn interpreta nel ruolo di Soamers Forsyte, nel 1949.
Un altro film minore è il western "PIU' FORTE DELL'ODIO", che l'attore gira nel '50, per la regia di Ray Enright.
Una interpretazione fiacca, la offre poi nell'esotico "KIM", che il regista Victor Saville trae dal racconto omonimo di Kipling e che narra dell'orfanello di un sergente irlandese che si finge indiano per sopravvivere nel paese straniero, e viene usato dagli inglesi contro i ribelli locali.

Ne "LA CROCE DI DIAMANTI", di Gordon Douglas, del '52, Flynn, al largo delle Filippine, contende ad un altro avventuriero, un grosso tesoro e l'amore di una donna.
Decisamente superiore è "CONTRO TUTTE LE BANDIERE", di George Sherman, un film d'avventure in cui interpreta il ruolo di un tenente della marina inglese che, per amore di una bella pirata, si infiltra tra i bucanieri dell'isola di Madagascar, ma la rivalità di un perfido capitano finisce col complicargli le cose.

Ancora un film picaresco di cappa e spada, per Flynn, nel '53, "IL PRINCIPE DI SCOZIA", di William Keighley, tratto da Robert L. Stevenson, in cui interpreta il Signore di Ballantrae, il quale, in fuga dall'Inghilterra per aver appoggiato lo sconfitto pretendente al trono, diventa un abile pirata e medita di tornare in patria per punire il fratello che crede, a torto, un traditore.
Nel '54 gira "IL MAESTRO DI DON GIOVANNI", e nel '55 "LE ARMI DEL RE" e "L'AMANTE DEL RE", entrambi di Herbert Wilcox; e, infine, "IL VENDICATORE NERO", di Henry Levin, in cui interpreta il ruolo del principe Edoardo di Galles nelle sue avventure in Aquitania per liberare la fidanzata catturata dai francesi.

Successivamente ritoviamo Flynn, ormai sul viale del tramonto, in "ISTAMBUL" e "I FALSARI DI CUBA", ma una ulteriore, notevole performance la realizza nel '57 con "IL SOLE SORGERA' ANCORA", il film, che Henry King trae dal romanzo di Hernest Hemingway, 'Fiesta', con un cast di tutti divi, da Tyron Power ad AVA GARDNER a Mel Ferrer, che dà corpo e passione alla storia di un giornalista americano reduce di guerra, che in Spagna si innamora di una bella compatriota, ma impossibilitato ad amarla per una ferita di guerra, se ne sta da parte a vederla folleggiare, fino a quando, questa, non capirà che è proprio lui l'uomo adatto a lei.

Tra il '57 e il '59 l'attore interpreta i suoi ultimi, "FURIA D'AMARE", E "LE RADICI DEL CIELO": il primo, conosciuto anche col titolo "La romanzesca vita di Diana Barrymore", narra la storia della figlia dell'attore, che all'età di diciotto anni raggiunge a Hollywood il padre che non ha mai conosciuto, decisa a diventare una grande attrice, ma finirà coll'essere contagiata dalla dipendenza all'alcool;
il secondo, diretto da John Huston, è una sorta di apologo ecologico, che narra di un uomo che in Africa si batte per salvare, dall'estinzione, una mandria di elefanti e si scontra con i bracconieri che riescono a far fallire la sua missione.

Il film "CUBAN REBEL GIRLS", del '59, diretto da Barry Mahon e scritto dallo stesso Flynn, chiude definitivamente la sua lunga carriera cinematografica.

La vita di Errol Flynn è stata rocambolesca quasi come i personaggi dei suoi film.
Nel 1937 si fece credere morto in Spagna, poi si disse che fosse una spia nazista, poco prima di morire era a Cuba a stringere la mano a Fidel Castro, da lui definito 'l'ultimo Robin Hood'.
Conosciuto come bisessuale, si dice che nel suo letto abbiano dormito, tra gli altri, lo scrittore Truman Capote e il magnate Howard Hughes (quello di The Aviator).
Nel 1943 su di lui cadde l'accusa infamante di stupro, per aver violentato due ragazzine minorenni, mentre si trovavano a bordo dello yacht di lui. Ma Jerry Gaisler, potente avvocato della Warner, riuscì a smontare l'accusa e a farlo assolvere, dimostrando che le due fanciulle, con l'ausilio di alcuni complici, avevano montato il tutto per spillargli denaro.

L'attore si è sposato tre volte.
La prima moglie è stata la bellissima attrice francese, Lilli Damita, da cui, nel 1941 ebbe un figlio, Sean.
Il giovane, un ragazzo altissimo, bello e atletico come il padre, dopo aver tentato, senza grande successo, di seguire le orme paterne (aveva interpretato una decina di film, alcuni dei quali anche in Italia), si era dedicato al giornalismo e in particolar modo al reportage di guerra.
Recatosi in Vietnam, al seguito delle truppe americane, nell'aprile del 1970, mentre percorreva la strada n° 1 della Cambogia orientale, venne sequestrato, assieme al collega Dana Stones, dai Kmer rossi e non se ne seppe più nulla.
Vent'anni dopo, Tim Page, fotografo dell'Associated Press, ne rivelò la fine in un film, 'Darkness ay the Edge of Town'.
Grazie a ricerche private e a documenti della CIA resi pubblici, ritrovò il luogo dove i due erano stati tenuti prigionieri prima di essere uccisi con un colpo alla nuca. Di loro erano rimasti tre denti o un'otturazione.
Dopo il divorzio dalla prima moglie, l'attore si è risposato con un'altra attrice, Nora Eddington, comparsa al suo fianco nel film "Le avventure di Don Giovanni", dalla quale ha avuto due figlie, Deidre (1945) e Rory (1947).
Dopo un altro divorzio, nel 1950 Flynn si è risposato per la terza volta con Patrice Wymore, da cui ha avuto la quarta figlia, Arnella (1953).
L'attore, oltre che discendente di Fletcher Christian, era lontano nipote di Robert De Vere, il Robin Hood reale, anch'egli celebrato da Errol Flynn, nel film "LA LEGGENDA DI ROBIN HOOD; e lontano cugino di Olivia De Havilland, la Lady Marian dello stesso film.

Alcolizzato cronico dall'età di quaranta anni, distrutto nello spirito e nel corpo, dai vizi e dalla dissolutezza, che lo portarono ad un rapido ed inesorabile invecchiamento, il 16 ottobre del 1959, colpito da un attacco cardiaco, Errol Flynn abbandonava per sempre il set della vita.
Malgrado ciò, ha avuto la possibilità, grazie al suo talento e al suo innegabile physique du role, di incarnare sullo schermo l'Avventura con la A maiuscola, quella che perdura nel tempo perchè è l'essenza e la materia di cui è fatto il cinema.
E' stato sepolto, insieme a quattro bottiglie di vodka, nel Garden of Everlasting Peace del Forest Memorial Park di Glendale, in California.

Tratto da www.filmscoop.it